futura [n.pl]
Questa venticinquesima edizione è un’azione plurale che volge lo sguardo al pensiero visionario e coraggioso che ha dato vita al Festival per proiettarsi verso il tempo che ci attende e sul quale possiamo scommettere: FUTURA nasce dal desiderio di celebrare l’eredità ricevuta – nella sua complessità di patrimonio progettuale e sistema di valori – immaginandola come materia capace di metamorfizzarsi e di mutare la propria forma per perdurare e germinare in una ricorsività perpetua.
Ripercorriamo così i luoghi d’affezione, dal centro alle periferie, riattivando spazi dimenticati e scoprendone di nuovi con passo leggero e deciso, gli uni accanto agli altri, protagonisti e testimoni della capacità trasformativa e rigenerativa della danza.
Nutriamo le relazioni consolidate e intessiamo nuovi legami per sperimentare inedite modalità di immaginare e agire il rapporto tra spazio e corpi. Accogliamo molteplici e divergenti visioni di artistə che raccontano il presente e suggeriscono direzioni per il domani. Sperimentiamo linguaggi e formati diversi dando forma a un programma diffuso che abbraccia sempre più pubblici e differenti generazioni e che attraversa nuovi momenti della giornata, aprendosi a una temporalità altra.
Il Festival è più che mai un laboratorio in cui osservare con curiosità la produzione artistica contemporanea quale filtro per interpretare il mondo e nel quale sviluppare pratiche artistiche condivise con la cittadinanza capaci di ridurre le distanze e creare vicinanza. È un processo in divenire, stratificato e profondo, di ridefinizione della propria identità e di ricerca di un nuovo personale modo di pensare la curatela artistica.
FUTURA è espressione di tutto il suo passato e, allo stesso tempo, proiezione di tutti i suoi futuri possibili.
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